Selma (Bjӧrk), immigrata cecoslovacca negli Stati Uniti, è affetta da una grave malattia ereditaria che la sta portando lentamente alla cecità. Lavora come operaia in una fabbrica con il fine di mettere da parte abbastanza soldi per pagare un'operazione a suo figlio così da evitargli lo stesso destino. Raggiunta la cifra, viene derubata dal suo padrone di casa e si trova costretta a ucciderlo.

Lars von Trier chiude la sua “Trilogia del cuore d’oro” tornando a scompaginare le carte in tavola. Già stanco delle costrizioni del Dogma ‘95, costruisce uno straordinario e anomalo musical affidato a una sorprendente Bjork in veste di attrice protagonista, in cui alterna sapientemente l’estetica naturale direttamente declinata dal Dogma e un’elegante artificiosità che rimanda all’età dell’oro del cinema Hollywoodiano. Si tratta dei due piani di realtà vissuti da Selma, la protagonista semi-cieca capace di immaginare un mondo fatto di colori, ballo e musica che di tanto in tanto affiora e sommerge il misero e grigio mondo della sua quotidianità di immigrata negli Stati Uniti.